Raffaella Manetta oggi condivide la storia della Fashion Designer Giorgia Arcidiacono.

La designer si è laureata all’istituto Marangoni di Milano e ha avuto varie esperienze presso aziende di moda come Normaluisa, Marni e numerose consulenze ad aziende italiane ed estere.
Durante questi anni in cui ha lavorato prevalentemente come designer si è occupata anche di stilyng per alcuni programmi televisivi.

Nel 2018 ha creato il suo brand GIORGIA ARCIDIACONO pret a couture, progetto che desiderava realizzare da molto tempo e con cui riesce ad esprimere completamente se stessa e a mettere a frutto tutte le capacità apprese negli anni.

Sono arrivate moltissime soddisfazioni da questo grande sogno, ho potuto vestire alcune celebrity come Silvia Toffanin e Elisabetta Gregoraci. Durante il mio percorso ha affinato le abilità e messo alla prova nel mondo reale le sue competenze, aggiunge Giorgia.

La ricercatezza e lo stile del Brand

Il brand è orientato alla ricerca dell’eccellenza. Un Mindset che porta a perfezionare il proprio lavoro, sfidando se stessi a perfezionare e superare i traguardi già raggiunti.

Passione, curiosità, studio e ossessione per il dettaglio sono le attitudini principali della designer che riesce a reinterpretare l’evoluzione della società contemporanea, costruendo una nuova avanguardia.

L’arte, la storia, l’architettura, il cinema e il teatro sono alcuni degli ambiti culturali da cui Giorgia Arcidiacono trae ispirazioni vitali, connessioni che allargano gli orizzonti per sovvertire gli schemi e mettere in discussione la realtà esistente al fine di creare scenari capaci di interpretare nuovi mondi.

Il marchio osserva con curiosità la società contemporanea e le sue interazioni con i più diversi scenari culturali, anche apparentemente lontani. Una prospettiva fluida, che diventa il manifesto del marchio e suggerisce un nuovo approccio al fare impresa, ponendo al centro dei suoi principi etici e delle sue azioni alcuni valori fondanti come la libertà di espressione creativa, la reinterpretazione contemporanea dell’esistente, la tutela dell’artigianato e la valorizzazione del lavoro delle persone.

La Vision del Brand

La designer è un interprete contemporaneo di scenari in divenire. In un dialogo temporale tridimensionale – che unisce il patrimonio identitario del passato, le esigenze e le dinamiche del presente e le prospettive future – la creatività da forma a idee che superano i confini dell’ordinario e che compongono una visione innovativa del domani.

L’osservazione e la curiosità sono alla base della creatività di Giorgia, unite a una conoscenza della storia del costume che fornisce grandi spunti creativi per reinventare il concetto di modernità.

Nella società come nella moda, che di conseguenza ne diventa un riflesso, l’unico elemento che rimarrà sempre costante è il cambiamento. Guardando a ciò che siamo stati, possiamo capire ciò che siamo ed esprimere ciò che saremo, mostrando la visione di un futuro all’avanguardia che il brand vuole condividere.

La trasformazione dei codici di riferimento, alla base di ogni evoluzione, ci spinge a integrarci con ambiti culturali e temporali diversi, anche apparentemente lontani, portandoci ad anticipare lo spirito del tempo.

Oggi è necessario anche essere protagonisti del cambiamento, trasformando le richieste del mercato e della società in azioni concrete, che guidano ogni giorno le scelte della designer.

Ma facciamo un passo indietro e scopriamo come nasce la passione di Giorgia per la moda.

Il trait d’union nasce grazie al rapporto molto stretto con la nonna, da bimba trascorreva molto tempo con lei perché i miei genitori lavoravano molto. Come molte nonne cuciva gli abiti per i suoi figli, una sarta autodidatta e Giorgia amava guardarla cucire e giocare con le sue scatole piene di bottoni che le sembravano gioielli.

“Con mia nonna è nato l’amore per questo lavoro che era il mio gioco speciale fatto con lei.” aggiunge Giorgia.

Sua nonna è stata la prima a capire e ad assecondare la sua attitudine, quando aveva 8 anni ha confezionato il suo primo abito disegnato proprio da lei e lo ricorda come se fosse ieri, ogni dettaglio dell’abito e del processo creativo: Giorgia ci ha raccontato che ha scelto il tessuto, il colore, i bottoni, il colletto, ed è stato in quel momento che ha provato per la prima volta un brivido di gioia che nessun’altra cosa le avrebbe dato.

Questo episodio l’ha resa ciò che è oggi. 

C’è un soggetto, una storia che preferisci raccontare nelle tue collezioni?

Sino ad ora ho amato raccontare storie di donne, pittrici principalmente, che hanno fatto una piccola rivoluzione raccontando se stesse attraverso la propria arte, come Artemisia Gentileschi, Berthe Morisot, Georgia O’Keeffe, tutte donne che hanno espresso con la pittura il loro essere più profondo e che hanno raccontato la condizione femminile nelle loro epoche.

Ma per questo nuovo progetto a cui sto lavorando, la mia nuova capsule collection, racconterò la mia storia, ciò che sono io in questo momento, il mio sentimento e la mia emotività. Mi sono resa conto di avere la forza per poter condividere con gli altri la mia storia dell’anima attraverso i miei abiti e il mio concetto di moda.

La mia nuova capsule si chiamerà L’incompletezza dell’essere (le incomplétude de l’être) sarà una collezione concettuale orientata alla moda e racconterà il mio stato emotivo e sentimentale di questo momento della mia vita, quindi metterò a nudo ciò che sono racconterò la mia storia dell’anima. Ci saranno sicuramente i corsetti e tanta sperimentazione e sartorialità.

Il marchio Giorgia Arcidiacono punta a trovare un equilibrio tra rispetto dell’ambiente e sviluppo economico, promuovendo l’utilizzo di tessuti sartoriali e riciclati, con la profonda volontà di creare valore attraverso scelte che valorizzano tanto il lavoratore quanto l’ambiente.

Il nostro appuntamento di oggi si conclude qui, grazie per averci seguito dalla vostra radio preferita. Vi aspetto alla prossima puntata…restate sintonizzati!